Ancora oggi il carbone rappresenta uno dei combustibili più utilizzati al mondo per la produzione di energia elettrica; questo sia per il basso costo, sia per la sua uniforme distribuzione sul pianeta. Il carbone normalmente utilizzato nelle centrali rappresenta solo una piccola frazione (la più costosa) dei carboni presenti nel mondo; esistono infatti carboni poveri, a basso costo, che non possono essere sfruttati a causa delle loro caratteristiche (alto contenuto di ceneri, alta umidità, presenza di mercurio e zolfo, etc..).
La combustione del carbone è una delle principali cause del riscaldamento della terra in quanto la CO2 emessa per ton di carbone è maggiore della CO2 prodotta dalla combustione di altri combustibili, quali il gas.
Oggi si ritiene che, nell’arco di qualche anno, le future centrali a carbone saranno non solo rispettose dell’ambiente, ma anche in grado di concentrare la CO2 presente nei fumi, per poi stoccarla in acquiferi sotterranei profondi: questo approccio viene internazionalmente definito come CCS – carbon capture & sequestration.
Questa necessità, ormai acquisita a livello scientifico, comporterà un probabile e significativo aumento del costo dell’energia rispetto all’attuale; sono in corso quindi da qualche anno studi, ricerche ed applicazioni dimostrative tese a testare tecnologie di combustione CCS in grado di ridurre l’aumento previsto del costo dell’energia.
Già da qualche anno un grande player mondiale nel settore dell’energia ha identificato nella tecnologia “flameless” ISOTHERM Pwr®, una delle tecnologie più promettenti del settore, per i seguenti vantaggi intrinseci:
- posizione competitiva molto forte rispetto alle altre tecnologie CCS e quindi minor aumento dei costi dell’energia;
- possibilità di usare carboni poveri (low rank) eventualmente mescolati con altri combustibili “low rank” e/o rifiuti;
- possibilità di incrementare l’efficienza complessiva dal punto di vista dei rendimenti.
I vantaggi sopra elencati lasciano intravedere la possibilità di avere in futuro nuove centrali CCS, senza aggravi di costo rispetto alle tecnologie non CCS attuali.
Lo sviluppo di questa applicazione è stato realizzato negli ultimi sei anni in collaborazione con questo grande player mondiale, con il quale si sta prospettando la realizzazione di un primo impianto dimostrativo.