Nell’ambito dei processi di combustione, la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie di fiamma (regolazione della fiamma, emissioni ridotte…) sono sempre stati dei capisaldi.
Negli ultimi cinquant’anni, le società operanti nella produzione di energia elettrica ed in settori industriali quali la raffinazione e l’industria petrolchimica, hanno migliorato significativamente la tecnologia della fiamma; ciò al fine di aumentare l’efficienza e di ridurre i contaminanti ed i sottoprodotti.
La tecnologia “Jet flame” incorpora i sistemi e le soluzioni più avanzate consentite da un sofisticato modello fluidodinamico.
Parallelamente all’avanzamento della tecnologia di fiamma, anche le norme ed i metodi di misura dei contaminanti hanno reso possibile l’adozione sul campo di sistemi di controllo più efficienti per quelle sostanze dannose di maggiore impatto sulla salute umana e sull’ambiente.
Nuovi sensori hanno permesso la misurazione di concentrazioni di contaminanti sempre più diluite, consentendo la definizione di nuove norme più stringenti sulla qualità delle emissioni.
In tempi recenti, il perfezionamento degli studi sulle nano-particelle (dimensioni inferiori ad 1 micron) ha portato l’ambiente scientifico ad esaminare gli effetti del soot (particelle condensate di speci pirogeniche presenti anche nei fumi di gas “puliti”, quali il metano) ed è molto probabile che le ricerche in atto sulle nanoparticelle portino gli organismi regolatori a guardare con più attenzione e a rendere conseguentemente più stringenti anche le norme sulle concentrazioni di metalli pesanti nelle emissioni.
D’altra parte sono anche in progetto, ovunque nel mondo, norme più severe o forme di tassazione sulle emissioni di NOx e CO2.
Guardando all’evoluzione dell’utilizzo dei combustibili, è d’altro canto evidente la tendenza odierna ad utilizzare combustibili sempre più poveri, spesso contaminati e quindi più difficili da trattare, in condizioni di sicurezza ambientale, con le tecnologie tradizionali di combustione.
Proprio questa contrapposizione tra la tendenza verso normative più stringenti ed il sempre più probabile ricorso a combustibili difficili, rende imprescindibile un salto significativo delle tecnologie di fiamma e/o delle tecnologie di pulizia dei fumi prodotti.
Il dibattito in corso negli ultimi anni verte proprio su queste due alternative: il continuare la ricerca e lo sviluppo delle tradizionali tecnologie di fiamma e di pulizia dei fumi, che richiedono sempre più investimenti per ottenere miglioramenti marginali, o il concepire un nuovo modo di ossidare il carbonio e l’idrogeno presenti nei combustibili.
Proprio questa seconda alternativa, su cui tutto il mondo si sta concentrando, è quella perseguita da ITEA, la cui tecnologia “flameless” ISOTHERM Pwr® è probabilmente la più avanzata oggi sul mercato, in quanto ha completato il processo di sviluppo ed ha già disponibili, per molte applicazioni, soluzioni industriali competitive.